POESIA
La Divina Commedia è uno dei sommi capolavori della letteratura di tutti
i tempi. È un poema in terzine composto da tre cantiche: Inferno,
Purgatorio e Paradiso, a loro volta suddivise in 100 canti. Protagonista
del poema è il poeta stesso, che narra in prima persona il viaggio
compiuto nell’aldilà, attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. Il
viaggio ha tutte le caratteristiche di una visione, di un cammino
spirituale, allegorico, nel quale il protagonista apprende (e quindi
trasmette ai lettori) tutta una serie di insegnamenti di ordine
scientifico, morale e religioso. La Divina Commedia è un’opera
monumentale che testimonia la crisi di passaggio dall’autunno del
Medioevo all’alba dell’età comunale, e manifesta in toni accorati la
denuncia di una condizione di decadimento dell'intera civitas cristiana.
L'opera si definisce come il tentativo di restaurare un mondo che si
sta frantumando, di arrestare una società in trasformazione, attraverso
un monumento poetico che è anche la summa della cultura scientifica,
letteraria, teologica di tutto il Medioevo. Quello di Dante si configura
dunque come un nostalgico tentativo di dare un’interpretazione
totalizzante, definitiva e onnicomprensiva dell’universo intero e del
senso più intimo dell’esistenza. L’opera ebbe fortuna fin da subito
(tanto che già Boccaccio utilizza l’epiteto “divina”) e contribuì
notevolmente al consolidamento e definizione della lingua “volgare”.
"I fiori del male" è una raccolta lirica di Charles Baudelaire. La prima
edizione fu pubblicata nel giugno del 1857 in una tiratura di soli 1300
esemplari. Il testo comprendeva cento poesie divise in cinque sezioni:
"Spleen et ideal", "Les Fleurs du mal", "Révolte", "Le vin" e "La mort".
Già
il 7 luglio dello stesso anno la direzione della Sicurezza pubblica
denunciò l’opera per oltraggio alla morale pubblica e offesa alla morale
religiosa. Baudelaire e gli editori vennero condannati a pagare una
multa e alla soppressione di sei liriche incriminate come immorali. La
forma poetica e i temi trattati dell'opera fecero scandalo.
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modificare.
Federico del Sagrado Corazón de Jesús García Lorca, (Fuente Vaqueros, 5
giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), è stato un poeta e drammaturgo
spagnolo appartenente alla cosiddetta generazione del '27, un gruppo di
scrittori che affrontò le Avanguardie europee con risultati eccellenti,
tanto che la prima metà del Novecento viene definita la Edad de Plata
della letteratura spagnola. Omosessuale e apertamente a favore delle
forze repubblicane, scoppiata la Guerra civile spagnola viene per questo
ucciso da ignoti, quasi sicuramente legati al nazionalismo fascista.
Da quando Cesare Pavese la presentò nel 1941 nella bella traduzione di
Fernanda Pivano, Spoon River Anthology non ha conosciuto soste nella
fortuna presso il pubblico dei lettori italiani. E il segreto sta
probabilmente nella poetica, universale verità dei personaggi di quella
che è stata definita la commedia umana degli Stati Uniti. Spoon River è
qualcosa infatti tra la lirica e la narrativa. La storia di una piccola
città americana con le sue mille vite, ognuna chiusa nel suo dramma e
raccontata attraverso le lapidi del suo cimitero. Con testo a fronte.
Dentro ogni verso scritto da Vladimir Majakovskij, in ogni riga che il
grande poeta russo ha impresso sulla carta, si agitano le passioni di
due sentimenti che è impossibile pensare di separare. Le parole di
Majakovskij, infatti, nascono in quel grande fiume dove l'amore e la
rivoluzione sembrano darsi convegno per sconvolgere il paesaggio
circostante, devastando il conformismo del passato e preannunciando la
libertà e la bellezza di un futuro imminente. Per questa ragione, l'arte
di Majakovskij è sempre "qui e ora": un classico di insuperabile forza
espressiva, tensione verso ciò che è bello, messaggio di emancipazione,
felicità e lotta. C'è tutto questo e molto altro in "Poesie d'amore e di
rivoluzione" di Majakovskij: un tesoro di sogni e di desideri, preziosi
come i sospiri degli amanti e ardenti come le aspirazioni che incitano
le donne e gli uomini alla conquista della giustizia sociale.
"Le prime volte che venivo a trovare Alda, son passati diversi anni, mi
guardavo intorno nella stanza di ricevimento tinello libreria deposito
di quadri, col televisore e il riscaldamento perennemente accesi e
sorridevo del disordine, dell'affastellamento; poi via via ho capito che
quella stanza è come la poesia di Alda: vive di accumulo, aggiungendo
immagine ad a immmagine, oggetto ad oggetto, con una semplicità ed una
innocenza che riscattano e sublimano qualunque esperienza come qualunque
disordine.La stanza si costituisce anche per sottrazione: Alda è
generosa, non ti lascia andar via senza donarti qualcosa: un libro, una
fotografia, un cappello ecuadoregno, oppure una poesia o una esecuzione
al pianoforte." Piero Manni
I famosi Sonetos del amor obscuro, pubblicati postumi, sono un
vivissimo, bruciante e tormentato monumento all'amore ed esprimono tutta
la sofferta inquietudine di un sentimento impossibile, fonte al tempo
stesso di dolore e passione, di entusiasmo e disperazione, di gioia
intensa, respirata profondamente, e di desiderio di morte: è poesia
drammaticamente sentita come struggente coscienza di distruzione, in cui
l'istinto sessuale si scontra con l'ostacolo e la frustrazione della
propria diversità. Nelle Suites proposte in questo volume è la risposta
liberatoria all'angoscia che attanaglia il poeta nei Sonetti e gli
impedisce la serena accettazione del suo darsi: la teorizzazione del
libero amore, il ritorno immaginato e cantato alla purezza
dell'infanzia, all'alba della vita, sono le vie di salvezza, i tentativi
estremi di fuga dalla morte.
L’opera poetica di Arthur Rimbaud (1854-1891), strettamente legata alla
sua personale biografia ed in particolare alla rinuncia, ancora giovane,
all’attività letteraria ed al rifiuto totale dei valori borghesi,
attraversa “come una meteora” tutto il cammino artistico che porta da
Baudelaire al simbolismo, preso nella sua fase decadente e moribonda,
fino ad approdare agli inizi del surrealismo. Rimbaud teorizzò, con
coscienza più lucida di ogni altro poeta decadente, la tesi del poeta
“veggente”, capace di arrivare, per mezzo di uno “sregolamento di tutti i
sensi” ad una visione dell’ignoto che è al tempo stesso visione
dell’assoluto. Rimbaud è inoltre il più grande ed integrale interprete
poetico della crisi nichilistica e, con assoluta coerenza, la sua
esistenza fu una ricerca frenetica del proprio annullamento, perseguito
con tutti i mezzi, compresa la non pubblicazione delle proprie opere,
lasciate sparse in vari manoscritti e raccolte successivamente da
Verlaine.
«Je suis comme je suis» ci avverte Jacques Prévert prima di offrirci i
suoi versi disparati e sorprendenti tanto da sembrare una variegata
collezione di dischi a cui ognuno è libero di attingere secondo il
proprio capriccio o umore. Non si presenta né come un poeta-vate, né
come un poeta-eroe, né tanto meno come un poeta-professore esteta e
umanista, ma come un uomo che si rivolge alla gente nel suo stesso
linguaggio, con una sorta di «poesia parlata», piena di composizioni a
scatole cinesi, giochi di parole, doppi sensi ricavati dal cuore di
etimologie arbitrarie, falsi proverbi e soprattutto lo fa in argot. È
per questo che l’«anti-poesia» con cui celebra i piccoli e grandi
piaceri della vita – il bacio in un mattino d’inverno al Parc
Montsouris, a Parigi, i suoi ponti e i suoi vagabondi, le sue belle
ragazze, i suoi fiori, i suoi bambini, le vrai soleil – risulta così
familiare e il lettore, ancora oggi, riesce a trovare in queste pagine
sollievo e piacere.
Reliquie di antichi papiri, ci hanno tramandato frammenti di
componimenti in lingua greca arcaica, scritti tra il VII e il VI secolo
a.C. ai tempi della Grecia delle Città Stato (πόλεις), da poeti che
vivevano sulle coste e sulle isole del Mediterraneo e viaggiavano in
Grecia, isole Egee, coste della Anatolia (attuale Turchia) e Magna
Grecia (Italia meridionale e Sicilia).
I componimenti erano
costituiti da poesie per il canto individuale, ma anche da inni da
cantare in coro durante i giochi olimpici (istituiti all'inizio del VIII
secolo a.C.) o altri giochi locali, le festività religiose, i
matrimoni.
Da quanto sappiamo, questi sono tra i primi componimenti
prodotti dalla nostra civiltà, che invece di parlare solo di eroi, di
guerrieri o di Divinità spesso incomprensibili e capricciose, parlano
dei sentimenti, delle gioie e dei dolori di uomini e donne comuni.
Spesso
il Poeta parla di sé, dei suoi turbamenti, dei suoi odi, delle sue
paure, delle sue debolezze e dei suoi amori, con sincerità e
spregiudicatezza.
Si trattava di uomini che praticavano, oltre al
poetare, i mestieri più disparati: guerrieri, legislatori, filosofi,
pedagoghi e tra loro vi era anche una donna, Saffo. Ma tutti erano uniti
dall'amore per la poesia.
Se qualcuno leggendo i frammenti delle
loro opere, proverà la sensazione che alcune delle cose che il poeta
canta lo riguardino in modo particolare, sarà raggiunto lo scopo di
questo libro.
Il libro comprende la biografia di ogni poeta e un
apparato di analisi storica e letteraria; vi sono inoltre considerazioni
sui testi greci e note al testo tradotto.
La nostra traduzione è aderente al testo originale e abbiamo cercato di mantenere la armonia e la musicalità delle parole.
Abbiamo
preferito, per una migliore leggibilità, mettere in grado il lettore di
scaricare agevolmente da internet i testi greci originali, anziché
riportali direttamente nel libro.
Sono indicati tre siti che ci paiono tra i migliori dove i testi sono reperibili in lingua greca.
Testi di:
Archiloco
Tirteo
Alcmane
Solone
Mimnermo
Alceo
Saffo
Ibico
Ipponatte
Anacreonte
Senofane
“Quello che non sai di tua scienza in realtà non lo sai. Verifica il
conto: tocca a te pagarlo. Poni il dito su ogni voce, chiedi cosa
significa. Tocca a te prendere la direzione”. – Bertolt Brecht (1898 –
1956)
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